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mercoledì, 26 gennaio, 2005
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RELIGIONE CATTOLICA |
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«Libertà religiosa negata al ministro inglese» |
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| IL PORTAVOCE DELL' OPUS DEI |
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ROMA - «Chi oggi si azzarderebbe a dire che un ebreo non può fare il ministro perché è praticante?». Ma lo si fa con una cattolica. La provocazione viene dal portavoce della Prelatura dell' Opus Dei a Roma Giuseppe Corigliano. Il riferimento è alla vicenda di Ruth Kelly, ministro dell' Istruzione in Gran Bretagna, al centro delle polemiche perché attivista dell' Opus Dei, una delle più influenti organizzazioni cattoliche (oggi conta 84 mila membri in 70 Paesi), fondata nel 1928 dal sacerdote Josemaría Escrivá de Balaguer (santificato nel 2002) come una «prelatura del Papa senza diocesi». «È singolare - dice Corigliano - che, mentre si rivendicano tutte le libertà possibili, si metta in discussione la libertà fondamentale, che è quella religiosa». Quanto alle «preoccupazioni» inglesi che la Kelly possa farsi portatrice di indicazioni che vengono da Roma, il portavoce della prelatura afferma che il messaggio del quale è portatore Balaguer «è di una particolare laicità. Ha sempre predicato che l' Opera aiuta le persone ad avere un rapporto intenso e personale con Dio senza entrare nelle scelte professionali o politiche di nessuno». La libertà delle persone all' interno dell' Opera «è quella propria di un qualsiasi fedele della Chiesa cattolica» che agisce secondo la propria «libera e responsabile iniziativa».
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